Acqua, altro che tutte uguali: solo questa fa bene ai reni | Scommettiamo che non lo sapevi

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Bere acqua bottiglia (Canva foto) - www.statodonna.it

L’acqua giusta può diventare un alleato prezioso per la salute dei reni e no, non sono tutte uguali: scopri quali sono le migliori.

Nella quotidianità spesso si pensa che l’acqua sia tutta uguale. Bicchiere dopo bicchiere, si dà per scontato che non vi sia alcuna differenza tra una marca e l’altra. In realtà, alcuni dettagli nascosti sull’etichetta raccontano molto di più di quello che si immagina, soprattutto quando si parla di benessere dei reni.

Da anni i medici sottolineano l’importanza di una corretta idratazione. Non significa soltanto “bere tanto”, ma anche saper scegliere un’acqua con caratteristiche precise. Chi soffre di disturbi renali o vuole prevenirli, infatti, deve prestare attenzione a elementi che solitamente passano inosservati, come il contenuto di minerali o il residuo fisso.

Se da un lato l’acqua aiuta a eliminare tossine e sostanze di scarto, dall’altro è vero che un consumo scorretto può creare squilibri. L’iperidratazione, ad esempio, può mettere in difficoltà l’organismo, rallentando la capacità dei reni di filtrare correttamente. Questo dimostra che l’acqua non è soltanto un “mezzo neutro”, ma può avere un impatto significativo sul nostro corpo.

Anche piccoli segnali quotidiani, come il colore delle urine, raccontano molto dello stato di idratazione. Una tonalità troppo scura è un campanello d’allarme, mentre sfumature più chiare sono indice di un equilibrio idrico corretto. L’acqua, insomma, è una vera bussola della salute, capace di guidare verso abitudini più consapevoli.

Quando l’acqua diventa un’arma di prevenzione

Negli ultimi decenni i calcoli renali sono in aumento, una condizione che interessa fino al 10% della popolazione mondiale. Le cause possono essere diverse, ma spesso incidono diete squilibrate e un consumo insufficiente di acqua. Proprio per questo motivo la scelta dell’acqua giusta diventa uno strumento di prevenzione.

Come ricorda il portale inabottle.it, non basta bere tanto, ma occorre bere bene. Le acque oligominerali con basso residuo fisso, inferiori a 150 mg/l, sono considerate le più adatte a favorire la diuresi e a ridurre il rischio di cristalli renali. In alcuni casi specifici, come la predisposizione ai calcoli di acido urico, può invece essere consigliata un’acqua bicarbonata, capace di alcalinizzare le urine.

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Acqua migliore per la salute (Canva foto) – www.statodonna.it

Il tipo di acqua che aiuta davvero i reni

La prevenzione passa quindi dalla scelta dell’acqua. Quelle con residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l, come l’acqua Levissima, rientrano tra le oligominerali più diffuse in Italia e aiutano a mantenere l’organismo in equilibrio. Sono povere di sodio, stimolano la diuresi e rappresentano una valida alleata contro i calcoli renali.

Bere la giusta quantità quotidiana è altrettanto fondamentale: fino a tre litri al giorno in modo frazionato, per chi ha una predisposizione, così da espellere almeno due litri di urina. Distribuire i bicchieri lungo tutta la giornata, compreso quello prima di andare a dormire, consente di mantenere costante la diluizione delle sostanze di scarto e proteggere i reni nel tempo.