Ultim’ora pensioni, “Vi paghiamo per il tempo che avete passato a casa a leggere” | Non c’è bisogno di lavorare per averla

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Esser pagati per leggere

Pagare chi legge (Canva) - statodonna.it

Se amate leggere, sappiate che potete guadagnare un botto di soldi solo stando seduti con un buon libro in mano.

Frequentare l’università rappresenta un passaggio fondamentale nella formazione personale e professionale. Non è, infatti, solo un luogo dove acquisire conoscenze, ma anche uno spazio in cui sviluppare capacità critiche, relazionali e organizzative.

La vita universitaria, nello specifico, offre l’opportunità di confrontarsi con docenti esperti, e studenti provenienti da realtà diverse, arricchendo così il proprio bagaglio culturale. Facendo sì che lezioni, seminari e laboratori, diventino strumenti per costruire competenze pratiche e teoriche indispensabili per il futuro.

Partecipare attivamente alla vita accademica, significa anche imparare a gestire il tempo, affrontare scadenze, e organizzare lo studio in modo efficace. Abilità, queste, preziose non solo durante il percorso universitario, ma anche nel mondo del lavoro.

Infine, l’università è un contesto sociale dove nascono amicizie, collaborazioni, e reti professionali che possono durare anche nel tempo. E frequentarla permette quindi di crescere come individuo, scoprire passioni e inclinazioni, e prepararsi a intraprendere una carriera con maggior sicurezza e consapevolezza.

Le agevolazioni per il riscatto della laurea

È stato recentemente depositato al Senato un disegno di legge, firmato dalla senatrice Carmela Bucalo, volto a render più accessibile il pensionamento anticipato per docenti e personale ATA. Iniziativa che mira a ridurre significativamente, soprattutto i costi del riscatto degli anni universitari; abbattendo l’importo dagli attuali (circa) 6 mila euro per anno di studio, a soli 900 euro. Un intervento che potrebbe quindi interessare oltre 1,2 milioni di potenziali beneficiari, fra cui docenti, ricercatori, personale universitario, ATA e lavoratori temporaneamente disoccupati.

Il riscatto consente, infatti, di trasformare i periodi di corso universitario in anni contributivi, aiutando così a raggiungere i requisiti minimi, per la pensione di vecchiaia. Potendo esser riscattati diplomi universitari; lauree triennali, magistrali e specialistiche; dottorati e diplomi AFAM. Escludendo, dunque, gli anni fuori corso. Essendo possibile, frattanto, anche riscattare solo una parte del percorso. Calcolando l’onere in base al sistema pensionistico applicabile, retributivo o contributivo.

Secondo il riscatto della laurea
Calcolo della pensione con la laurea (Canva) – statodonna.it

Calcolo dei costi del riscatto

Per i periodi nel sistema contributivo, il costo si determina applicando l’aliquota contributiva, alla retribuzione annua media. Ad esempio, un anno di corso nel 2024, costava 6.077 euro, rivalutato a 6.123 euro nel 2025 per l’inflazione. Nel sistema retributivo, invece, l’onere varia in base a età, sesso, anzianità contributiva, e retribuzioni degli ultimi anni, determinando importi personalizzati.

Il riscatto della laurea, in altre parole, consente non solo di anticipare il pensionamento, ma anche di aumentare l’anzianità contributiva, e migliorare la pensione futura. Per stimare l’impatto economico, l’INPS mette a disposizione un simulatore online. E come spiegato su brocardi.it, la nuova proposta di legge rappresenta un’opportunità significativa per rendere il percorso pensionistico più sostenibile e accessibile.