“18.753,84 euro a chi resta a casa e non lavora più: l’INPS ha deciso di farvi un regalo

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Lo Stato ti paga per stare a casa e non lavorare più: la svolta inaspettata da parte dell’INPS, scopri quanto ti spetta.
Quando si parla di smettere di lavorare, la prima preoccupazione riguarda quasi sempre la mancanza di un reddito stabile. Senza uno stipendio o senza guadagni da attività autonoma, diventa difficile coprire spese quotidiane come l’affitto, le bollette o la gestione della famiglia. Per questo motivo, negli ultimi anni, cresce l’attenzione verso gli strumenti che possono alleggerire il peso di un’improvvisa interruzione dell’attività professionale.
Lo Stato ha deciso di intervenire, predisponendo forme di sostegno economico dedicate a chi non lavora più, almeno per un periodo. Non si tratta solo di aiuti rivolti ai dipendenti, ma anche di misure pensate per chi porta avanti da anni un’attività autonoma, spesso con una Partita IVA. In un sistema che cerca di garantire maggiore equità, queste iniziative hanno l’obiettivo di non lasciare indietro nessuna categoria di lavoratori.
Molti professionisti si domandano se davvero sia possibile ricevere un contributo mensile anche quando ci si trova costretti a sospendere la propria attività.
Alla base di queste nuove forme di tutela c’è la consapevolezza che, oggi più che mai, il lavoro non è sempre sinonimo di continuità. Chi rimane fermo, anche solo temporaneamente, rischia di trovarsi in grande difficoltà. Per questo l’INPS ha rinnovato uno strumento che permette a molti di non restare privi di entrate durante i mesi più critici.
Nuove regole e cifre aggiornate per il 2025
Le prestazioni principali sono la NASpI, dedicata ai lavoratori dipendenti che hanno perso l’impiego in modo involontario, e la DIS-COLL, pensata per i collaboratori e alcune categorie di ricercatori e assegnisti. Entrambe prevedono una durata limitata e importi commisurati alle retribuzioni percepite prima della perdita del lavoro.
Secondo l’INPS, la retribuzione di riferimento per il 2025 è fissata a 1.436,61 euro. Tuttavia, l’indennità mensile non potrà mai superare un tetto massimo, stabilito per garantire uniformità e sostenibilità del sistema. Come evidenziato da Brocardi, la normativa si è aggiornata di recente proprio per rendere più chiari i parametri.

Quanto si può realmente ottenere
Il valore massimo stabilito è di 1.562,82 euro al mese, sia per la NASpI che per la DIS-COLL. La durata massima delle prestazioni varia, ma nel caso della DIS-COLL non può andare oltre i 12 mesi. Ciò significa che un lavoratore, nel periodo coperto, potrebbe arrivare a percepire fino a 18.753,84 euro complessivi.
Non si tratta dunque di un “bonus una tantum”, bensì di un sostegno economico mensile che accompagna il disoccupato in una fase delicata. L’obiettivo è quello di attenuare l’impatto della perdita del lavoro e facilitare il reinserimento professionale, garantendo nel frattempo una certa stabilità finanziaria.