“Vi siete goduti la pensione, ma adesso ci dovete restituire fino all’ultimo centesimo” – L’ultim’ora dall’INPS

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Anziano triste senza soldi (Depositphotos foto) - www.statodonna.it

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Una nuova pioggia di lettere sta agitando i sonni dei pensionati italiani: ecco a cosa dovete fare attenzione. 

La pensione, si sa, dovrebbe essere il momento del meritato riposo dopo una vita passata a lavorare. In teoria. Nella pratica, però, ultimamente qualcosa si sta incrinando. Sempre più spesso, chi pensava di aver chiuso i conti con lo Stato si ritrova tra le mani comunicazioni ufficiali che aprono nuovi — e inaspettati — capitoli. E no, non si tratta di aggiornamenti sulle cifre in aumento.

La questione è che queste lettere, che arrivano senza preavviso, creano un bel po’ di scompiglio. Alcuni ricevono raccomandate dall’INPS e non capiscono subito di cosa si tratta. Altri, invece, pensano a uno scherzo. E invece no: è tutto vero. Il problema è che nessuno spiega nulla in modo semplice, e chi non ha dimestichezza con documenti e scartoffie resta — letteralmente — spiazzato.

Anche il tono con cui vengono scritte queste notifiche non aiuta. Termini tecnici, riferimenti normativi, tabelle. Cose che per un pensionato — magari di 80 anni — sono più ostili di una dichiarazione dei redditi fatta a mano. Ah, e poi ci sono i tempi: brevi, quasi urgenti. Come se si potesse risolvere tutto in un pomeriggio.

Negli ultimi mesi, tanti si sono rivolti a patronati e associazioni perché, diciamolo, nessuno vuole affrontare queste cose da solo. Alcune situazioni si sono risolte, altre ancora no. Ma la sensazione diffusa è una: questa nuova ondata di comunicazioni sta togliendo il sonno a più di qualcuno.

Una busta che scombina i piani

Il vero nodo della questione sta in queste famigerate raccomandate dell’INPS. A riceverle sono pensionati che, stando a quanto scritto, avrebbero ricevuto in passato più soldi di quelli che spettavano loro. Cifre magari piccole, oppure molto più sostanziose. Fatto sta che, ora, l’Istituto vuole indietro ogni centesimo.

Come riporta anche Msn.com, le cause sono varie: errori nei conteggi, mancati aggiornamenti del reddito, modelli RED assenti, o, in certi casi, il famoso “cumulo vietato”. A volte, anche chi ha fatto tutto per bene — documenti in ordine, invii regolari — si ritrova comunque una richiesta da saldare, magari per un ricalcolo retroattivo che nessuno aveva previsto. Ma come si può agire in questi casi?

Pensione (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Pensione (Depositphotos foto) – www.statodonna.it

La sorpresa che nessuno voleva ricevere

Ed eccoci al punto. L’INPS, in molti casi, chiede la restituzione di quanto versato in più. Una doccia fredda, soprattutto per chi non ha mai messo in discussione l’importo della propria pensione. Alcuni devono restituire poche centinaia di euro, altri si vedono presentare conti ben più salati.

C’è comunque una via d’uscita, o almeno un’alternativa meno traumatica: chiedere la rateizzazione. In pratica, è possibile dividere l’importo da restituire in più mesi, così da rendere il tutto un po’ più gestibile. Però, anche qui, serve fare domanda, compilare moduli e — ovviamente — aspettare. Il rischio è che nel frattempo l’ansia e la confusione continuino a crescere, soprattutto per chi si trova da solo ad affrontare la questione.