Scuola, CANCELLATE le VACANZE ESTIVE: “Non sono più un diritto” | La proposta estrema scatena il caos tra i genitori

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Illustrazione delle vacanze cancellate (Canva FOTO) - statodonna.it

Illustrazione delle vacanze cancellate (Canva FOTO) - statodonna.it

Le vacanze potrebbero non essere più così scontate. Alcuni affermano che non è più un diritto, e questa proposta lascia tutti a bocca aperta.

Le vacanze estive sono il momento più atteso dell’anno per molti, una parentesi che interrompe la routine di studio o lavoro. Offrono la possibilità di staccare la spina, recuperare le energie e dedicarsi a ciò che piace davvero, che sia viaggiare, riposare o scoprire nuove attività.

Il mare resta una meta classica: spiagge, sport acquatici e lunghe giornate di sole attirano chi cerca relax e contatto con la natura. Allo stesso tempo, la montagna e i laghi offrono frescura, passeggiate e paesaggi che invogliano all’esplorazione.

C’è chi preferisce itinerari culturali, tra città d’arte, festival e musei, oppure esperienze gastronomiche per assaporare cucine diverse. Le vacanze possono diventare anche l’occasione per viaggi sostenibili, che uniscono divertimento e rispetto per l’ambiente.

Qualunque sia la scelta, l’estate rappresenta un invito a rallentare il ritmo e a riscoprire tempo per sé, per gli affetti e per nuove scoperte. È un rito che rinnova energie e stimola la curiosità fino al ritorno alla vita quotidiana.

Una proposta che fa discutere

I tre mesi di vacanza per gli studenti potrebbero avere i giorni contati: l’idea di accorciarli scuote famiglie e insegnanti. A prima vista suona come un cambiamento drastico, capace di rivoluzionare la routine estiva di milioni di studenti. L’allarme nasce dalla riflessione che una pausa così lunga, in un mondo che corre veloce e con ritmi di lavoro sempre più complessi, rischia di trasformarsi da diritto in problema.

Ma non si tratta di una decisione già presa. È, piuttosto, una provocazione lanciata da Enrico Galiano, scrittore e docente, che in un intervento riportato da Open invita a ripensare il calendario scolastico. Una proposta che, pur restando sul piano del dibattito, mette in luce criticità reali, come il peso sulle famiglie e l’inevitabile perdita di apprendimento che accompagna lunghi mesi di pausa.

Illustrazione di una vacanza (Canva FOTO) - statodonna.it
Illustrazione di una vacanza (Canva FOTO) – statodonna.it

Ragioni e reazioni a una lunga pausa

Come riportato da Open, Galiano descrive una situazione concreta: genitori costretti a inventarsi soluzioni, nonni trasformati in baby-sitter e bambini che passano ore davanti a schermi per mancanza di alternative. A questo si aggiunge quella che in ambito educativo viene chiamata summer slide, ovvero la perdita di competenze accumulata durante l’anno.

Secondo lui, l’attuale calendario è un retaggio di quando serviva forza lavoro nei campi, un modello che oggi non corrisponde più alle esigenze di una società diversa. La provocazione ha acceso un ampio confronto. Molti, anche favorevoli a questa proposta, chiedono piuttosto investimenti su strutture e servizi estivi accessibili, per trasformare la pausa in un periodo educativo e non in una sfida logistica.