“VIETATI I GATTI”: l’annuncio del Governo mette in croce i felini | Qui non sono più i benvenuti: può finire in tragedia

Divieto gatti (Canva foto) - www.statodonna.it
Un luogo vicino a noi dove i gatti non possono vivere: il divieto è assoluto, se ti beccano con un micio rischi grosso.
Per chi considera gli animali domestici parte integrante della famiglia, risulta quasi impossibile pensare a un luogo in cui la loro presenza non sia permessa. Eppure, ci sono comunità che scelgono regole drastiche pur di preservare la propria identità e il proprio equilibrio. In questi contesti, il concetto di casa senza un gatto accoccolato sul divano non è nemmeno contemplato.
Il legame tra persone e felini è qualcosa che attraversa culture e generazioni. C’è chi li vede come compagni silenziosi di studio e lavoro, chi come alleati contro la solitudine e chi, ancora, come veri e propri figli da accudire. Ma esistono realtà in cui questo affetto incontra un confine netto: non si tratta di una scelta individuale, bensì di una precisa imposizione normativa.
Molti restano stupiti quando scoprono che un territorio europeo, facilmente raggiungibile in poche ore di volo dall’Italia, ha detto un chiaro “no” ai gatti. Non si parla di semplici restrizioni, ma di un divieto assoluto: nessun miagolio per strada, nessuna ciotola sul balcone, nessun micio nascosto tra le mura domestiche.
Una regola che, a chi vive in città abituate a colonie feline, può sembrare incredibile.
Un luogo dove la natura detta le regole
Il caso riguarda le Svalbard, arcipelago norvegese nel cuore del Mar Glaciale Artico, un territorio che, pur appartenendo all’Europa, gode di uno status speciale e autonomo. Qui, la legge vieta in maniera categorica la presenza dei gatti. Come riporta Esquire, la scelta nasce dall’esigenza di difendere una biodiversità rara, messa a rischio anche da un solo predatore introdotto dall’uomo.
Gli abitanti e i nuovi arrivati devono adeguarsi: chi decide di trasferirsi non può portare con sé un gatto, ma deve affidarlo ad altri. In compenso, i cani sono ammessi, purché vaccinati contro la rabbia. Una differenza che evidenzia come non sia in discussione la vita con un animale da compagnia, ma piuttosto la protezione di specie che non hanno difese naturali contro i felini.

Un pericolo per l’ecosistema
Il problema è che anche un solo gatto lasciato libero alle Svalbard rischierebbe di compromettere l’equilibrio ambientale. Gli uccelli marini, che qui nidificano in grandi colonie, sarebbero tra i primi a farne le spese, seguiti da altre specie autoctone già minacciate dai cambiamenti climatici.
Le autorità locali hanno adottato misure simili anche per altre forme di rischio: sono state bandite piante invasive, limitato l’uso delle automobili e regolamentato l’accesso umano a determinate aree naturali. Ma il divieto ai gatti resta l’esempio più noto e discusso. Una regola dura, certo, ma che per gli abitanti rappresenta l’unico modo per impedire che la convivenza con i felini possa trasformarsi in una vera tragedia per l’ecosistema artico.