Approvata la NUOVA FESTA NAZIONALE: a ottobre scuole e uffici chiusi da Nord a Sud | Grazie San Francesco: tutti a casa

La bandiera italiana (Pixabay Foto) - statodonna.it
In Italia ci sono delle feste nazionali, cioè dove si sta a casa solo nel nostro Paese. Negli altri Paesi è un giorno qualunque. Cosa cambia?
La festa della Liberazione, celebrata il 25 aprile, commemora la fine dell’occupazione nazifascista e l’inizio di un nuovo ciclo democratico. Le celebrazioni civili sono cortei, discorsi istituzionali e gesti simbolici che rinnovano la memoria storica e l’identità nazionale.
Il 2 giugno, festa della Repubblica, segna la nascita dello Stato repubblicano dopo il referendum del 1946. È una festività pubblica che unisce cerimonia e riflessione. La parata militare a Roma, trasmessa in diretta, diventa rituale collettivo, dove la cittadinanza si riconosce e si rinnova attraverso gesti istituzionali.
La giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, celebra l’unificazione italiana e il ruolo dell’esercito. È una festa nazionale meno visibile, ma carica di significato storico e culturale.
Le feste patronali scandiscono il calendario delle festività italiane con rituali locali. Ogni città celebra il proprio santo con processioni, fuochi d’artificio e gesti comunitari. Una nuova festa sta per arrivare?
Le feste nazionali in Italia
Le feste nazionali in Italia non sono solo pause nel calendario, ma soglie rituali che intrecciano storia, memoria e identità. La festa della Repubblica e la festa della Liberazione rappresentano momenti di riflessione collettiva, dove la cittadinanza si confronta con il passato per rinnovare il presente.
Le celebrazioni civili, dai cortei alle cerimonie ufficiali, diventano gesti di riconoscimento. Anche le feste patronali, pur locali, contribuiscono alla tessitura dell’identità nazionale. Ogni festività pubblica è un atto di fondazione, una soglia che protegge e rinnova il ciclo comunitario. Ora una di queste sta per tornare.

Una nuova festa
Il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, tornerà ad essere una festa nazionale in Italia. Dopo decenni di assenza dal calendario delle festività civili, il Parlamento ha avviato l’iter per il ripristino ufficiale, con l’entrata in vigore prevista nel 2026. La decisione non è solo simbolica: coincide con l’ottocentesimo anniversario della morte del santo patrono d’Italia. A partire dal 2027, il 4 ottobre sarà riconosciuto come festività pubblica, con scuole chiuse e possibilità di ponte lavorativo quando cadrà vicino al weekend.
La nuova festa nazionale italiana sarà celebrata con eventi istituzionali, cerimonie religiose e iniziative culturali in tutta la penisola. Il ritorno di questa data nel calendario ufficiale rappresenta un gesto di riconoscimento verso una figura che ha segnato la storia spirituale e sociale del Paese. È anche un’opportunità per riflettere sul significato delle celebrazioni civili e sul ruolo che i rituali collettivi svolgono nella costruzione dell’identità nazionale. La notizia arriva da studenti.it.