BATTERI KILLER al RISTORANTE: 30 ricoveri solo nelle ultime ore | Non si può più stare tranquilli: meglio mangiare a casa

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Ristorante e batteri (Depositphotos foto) - www.statodonna.it

Ristorante e batteri (Depositphotos foto) - www.statodonna.it

Una situazione di convivialità si trasforma in emergenza sanitaria: decine di persone finiscono in ospedale dopo un pranzo al ristorante.

Ci sono momenti che nascono per essere una festa, per stare insieme, mangiare bene e magari brindare. Poi però qualcosa va storto. Basta un pasto al ristorante per trasformare una domenica qualsiasi in qualcosa che ha lasciato il segno.

Perché, diciamolo, nessuno si aspetta di finire al pronto soccorso dopo aver mangiato fuori. Soprattutto se si è in compagnia, dove tutto dovrebbe essere semplice e genuino. La verità è che la fiducia—quella che abbiamo quando ci sediamo a un tavolo e ordiniamo da mangiare—è fragile.

Basta un dettaglio fuori posto, un errore minuscolo, per mandare tutto all’aria. E quando si tratta di cibo, le conseguenze arrivano veloci. Non è solo una questione di igiene o controlli. È anche… boh, un patto non scritto tra chi cucina e chi mangia.

Negli ultimi tempi si parla spesso di contaminazioni, batteri, prodotti ritirati dagli scaffali. Ma quando queste cose succedono proprio mentre sei lì, con la forchetta in mano, fanno tutt’altro effetto. E soprattutto se sei circondato da gente, tutto diventa più complicato. Il panico si diffonde in un attimo.

Panico e paura

E poi resta quella sensazione di insicurezza che non se ne va facilmente. Quel fastidio che ti viene quando pensi: “E se succedesse di nuovo?” Forse è proprio questa la parte più pesante. Non sapere cosa aspettarsi, avere il dubbio su qualcosa che dovrebbe essere solo piacere e condivisione.

E mentre si cerca di capire cosa sia andato storto, resta la sensazione di aver perso, almeno un po’, quella leggerezza che accompagna le giornate di festa. Un pranzo che doveva essere normale ha acceso un campanello d’allarme per tutti. Anche per chi, da domenica, ci pensa due volte prima di sedersi al ristorante.

Cucina di un ristorante (Pixabay foto) - www.statodonna.it
Cucina di un ristorante (Pixabay foto) – www.statodonna.it

Una giornata si trasforma in un incubo

Tutto è cominciato a Riccia, un paesino del Molise che nel weekend era pieno zeppo per la Festa dell’Uva. La 93esima edizione, mica una qualunque. Ma dopo il pranzo, consumato in un bar-bistrot del centro, ecco che una trentina di persone ha iniziato a stare male. Crampi, nausea, vomito… un incubo. Le ambulanze sono arrivate in fretta, e anche chi poteva si è diretto all’ospedale in macchina, cercando di farsi strada tra la folla.

Uno dei casi più gravi è stato quello di un uomo arrivato al Cardarelli in condizioni critiche. I medici l’hanno sedato profondamente, praticamente un coma farmacologico. Ora sta meglio, per fortuna. Ma intanto i Nas hanno avviato accertamenti sui cibi serviti. Non si parla di salmonella o botulino, sembrerebbe invece un batterio molto rapido, forse uno stafilococco. Secondo quanto riportato da Primonumero.it, le persone coinvolte avevano ordinato tutte lo stesso menù: antipasto con sottaceti, un primo piatto (lasagne o cannelloni) e una frittata. Roba semplice. Ma da lì, nel giro di poco, hanno iniziato a sentirsi male. I sintomi sono comparsi quasi subito, roba di minuti, e in alcuni casi sono stati davvero violenti. Ora, sei persone sono ancora ricoverate, due delle quali nel reparto Malattie infettive. Il resto è stato dimesso.