Sembra un raffreddore, ma può FRIGGERE il CERVELLO: l’allarme dei medici | Dall’Australia il morbo che spaventa le mamme

Direttamente dal Down Under (canva.com) - www.statodonna.it
Un’infezione dall’Australia preoccupa i medici. Sintomi simili a quelli del raffreddore, ma possono causare serie complicazioni cerebrali.
Con l’arrivo dell’autunno e le temperature più basse, le malattie stagionali si ripresentano puntualmente, portando con sé la rassicurante convinzione che si tratti solo di un innocuo raffreddore o di una leggera influenza.
Molti di noi tendono a sottovalutare questi disturbi, affrontando la febbre con qualche dose di paracetamolo e proseguendo con la vita di tutti i giorni, certi che il malessere si risolverà da solo in pochi giorni. Troppo comune e radicata è una certa tendenza a sminuire i sintomi, ignorando anche una lieve tosse o alcuni dolori muscolari, spesso elogiata anche nella cultura del lavoro.
Ma cosa accadrebbe se un’influenza che pare comune nascondesse una pericolosa aggressività, capace di causare complicazioni ben più gravi di una semplice bronchite?
È in questo scenario che i medici rivolgono la loro attenzione a un morbo potenzialmente letale, già diffusa nel nostro Paese dopo aver circolato nell’emisfero sud. Questa variante, all’apparenza simile ai normali malanni di stagione, ha una natura ben più inquietante e richiede grande attenzione e prudenza che di solito non riserveremmo a tali infezioni.
L’allerta lanciata
L’allerta proveniente dall’Australia riguarda il sottotipo H3N2 del virus dell’influenza A, noto come “l’australiana del 2025”. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, in collaborazione con Bimbi Sani e Belli, i primi casi sarebbero stati già individuati in Italia a novembre. Anche se i sintomi iniziali sono comparabili a quelli di altre sindromi influenzali, come febbre alta, cefalea, tosse e dolori muscolari, la pericolosità si rivela nelle potenziali complicazioni.
Infatti, l’influenza australiana sembrerebbe presentare un maggior rischio di complicazioni neurologiche, come encefalite e meningoencefalite, infiammazioni che colpiscono le membrane del cervello. Nei più piccoli, un sintomo ancora più preoccupante è l’insorgere di convulsioni febbrili, spasmi intensi che si verificano quando la febbre raggiunge alti livelli. Questo avviene perché il virus possiede una maggiore abilità di penetrare la barriera mucosa delle vie aeree e raggiungere il cervello.

Come trattarla e altre considerazioni
Se la si contrae, spiegano su Bimbi Sani e Belli, il trattamento è simile a quello di altre sindromi da influenza. La febbre può essere gestita con paracetamolo, mentre per alleviare i dolori si possono utilizzare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). È importante mantenere libere le vie respiratorie usando soluzioni saline per facilitare l’espulsione del muco in eccesso.
Tuttavia, la vera prevenzione, secondo le fonti, risiede nel vaccino antinfluenzale, che include anche gli antigeni dell’H3N2 e può proteggere dalle complicazioni più serie. Come mette in evidenza il professor Pregliasco, serve attenzione in quanto, in questa stagione, circoleranno anche altri virus, come Hmpv o il virus respiratorio sinciziale.