Partita Iva, macché massacro fiscale: solo il 5% di tasse, e il resto è TUTTO TUO | La legge 190/2014 lo ha messo nero su bianco

Partita Iva, forse conviene (Freepik Foto) - www.statodonna.it
Molti immaginano la Partita Iva come una gabbia dorata: libertà apparente, ma catene invisibili di tasse e contributi.
È un pensiero che frena tanti giovani e professionisti, convinti che l’autonomia significhi solo più fatica e meno guadagni.
Il timore nasce spesso da racconti ascoltati al bar, sul web o da amici già in attività, che parlano di “massacro fiscale” come se fosse l’unico scenario possibile. Ma la realtà, come spesso accade, non è mai bianca o nera.
Negli ultimi anni il legislatore ha introdotto formule particolari per rendere la vita dei piccoli imprenditori più semplice. Strumenti che puntano a stimolare la voglia di fare impresa, evitando di soffocare subito chi decide di provarci.
Prima di arrivare al cuore della questione, bisogna capire che la fiscalità non è una montagna invalicabile: esistono percorsi alternativi, pensati proprio per non scoraggiare chi vuole mettersi in gioco.
Un meccanismo diverso dal solito
Il cosiddetto regime forfettario nasce con la Legge 190/2014 e rappresenta una svolta per chi apre la Partita Iva. Si tratta di un sistema semplificato che permette di pagare un’imposta sostitutiva molto più bassa rispetto al regime ordinario, con percentuali agevolate soprattutto nei primi anni di attività.
A rendere questo regime ancora più interessante è il metodo di calcolo: non viene tassato tutto ciò che si fattura, ma solo una quota stabilita da un coefficiente di redditività, variabile a seconda del settore. In questo modo, la pressione fiscale reale si riduce in maniera significativa.

Dal principio alla pratica
Per chi avvia una nuova attività, nei primi cinque anni l’imposta sostitutiva scende al 5%, per poi passare al 15% successivamente. Un vantaggio concreto che permette di mantenere più risorse a disposizione e pianificare con più tranquillità i primi passi imprenditoriali.
Va però ricordato che i contributi previdenziali restano da versare e rappresentano una parte importante del bilancio. Nonostante questo, il mix tra aliquote ridotte e base imponibile calcolata forfettariamente rende il regime una delle soluzioni più convenienti per iniziare. Il regime forfettario non è una bacchetta magica, ma rappresenta un compromesso intelligente tra semplificazione e vantaggio fiscale. Chi sogna di trasformare un’idea in impresa trova qui un alleato concreto, che riduce l’impatto delle tasse senza annullarle del tutto. Una scelta che, se ben ponderata, può davvero fare la differenza nel percorso professionale. Chi sceglie questo regime non solo risparmia, ma conquista serenità, tempo e libertà per crescere davvero.