640€ IN TASCA grazie al taglio dell’IRPEF, la conferma dal Ministero dell’Economia: “Una boccata di ossigeno al ceto medio”

Più di 600 in tasca (canva.com) - www.statodonna.it
Confermato l’intento del Governo. Chi potrà usufruire del “beneficio fiscale”, quando potrebbe essere introdotto e gli importi massimi.
Dopo le recenti modifiche al cuneo fiscale, l’Esecutivo non ha rinunciato all’idea di continuare la riforma fiscale per offrire ulteriore sostegno economico alla “classe media”.
Si tratta di un incentivo, oltre che di un ambizioso progetto volto a proporre una nuova riduzione dell’IRPEF, con l’obiettivo di lasciare più soldi nelle mani degli italiani.
Questo scopo, che circola da diverso tempo, è stato ribadito direttamente dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo, nel corso di un evento a Trento.
Sebbene l’intenzione iniziale fosse di agire prima, la difficoltà di reperire le risorse finanziarie necessarie ha ritardato il processo, ma la misura continua a rimanere una priorità per il Governo.
Il piano del Governo
La misura in esame prevede un’azione specifica sul secondo scaglione di reddito, attualmente soggetto a un’imposta del 35%; l’obiettivo dell’Esecutivo è quello di abbassare l’aliquota al 33%. Questo abbattimento andrebbe a vantaggio di tutti coloro che guadagnano tra i 28. 000 e i 50. 000 euro all’anno, sebbene il viceministro Maurizio Leo, come riportato da Money.it, non escluda che il limite massimo potrebbe arrivare fino a 60. 000 euro.
L’operazione si applicherebbe direttamente all’imposta relativa alla quota di reddito che supera i 28. 000 euro, garantendo un risparmio del 2%. Per chi ha un reddito lordo di 30. 000 euro all’anno, il risparmio si attesterebbe a soli 40 euro all’anno (2,3%); la cifra aumenterebbe a 440 euro annui per chi guadagna 50. 000 euro lordi (3,8%). In un’eventualità favorevole, con il limite del secondo scaglione spostato a 60. 000 euro, il beneficio massimo arriverebbe a 640 euro all’anno (4,6%). Questa misura, secondo le parole di Leo, rappresenta “una boccata d’ossigeno al ceto medio“, che in questi anni ha visto minori benefici dal taglio del cuneo fiscale.

Le tempistiche di intervento
Anche se l’Esecutivo ha ribadito l’intenzione politica di ridurre l’aliquota dal 35% al 33%, l’implementazione del piano non sarà immediata. Come spiegato dal viceministro Leo, i tempi sono ristretti e l’operazione richiede di “incastrare diversi fattori”, in particolare per garantire un finanziamento di circa 5 miliardi di euro. L’IVASS punta sui risultati della lotta all’evasione fiscale e su entrate derivanti da misure aggiuntive, come il miliardo ottenuto dalla lotteria del Lotto.
Le ultime dichiarazioni, confermate anche dal Ministero, indicano che per realizzare il nuovo taglio dell’IRPEF e l’aumento in busta paga sarà probabilmente necessario attendere la prossima Legge di Bilancio del 2026. Pertanto, l’intervento è rinviato, ma l’obiettivo rimane quello di procedere con una revisione complessiva e generale del sistema di scaglioni e aliquote, partendo da un risparmio di 40 euro all’anno.