Altro che raffreddore: 16 milioni di italiani a rischio | Comincia come un’influenza, ma ti porta in ospedale: il picco di casi a ottobre

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Torniamo a parlare di malattie stagionali: oltre 16 i milioni di italiani a rischio con il nuovo virus in diffusione. Picco ad ottobre.
L’autunno qui in Italia è partito in maniera piuttosto “schizofrenica”, con temperature improvvisamente più basse del dovuto. E, come sempre, anche le malattie stagionali si ripresentano puntualmente.
Tendiamo sempre a sottovalutare questi disturbi, affrontando i malanni di turno con poche dosi di medicinali generici e aspettando tacitamente che il tutto si risolvi in poco tempo.
Stando però alle ultime notizie in materia medica, saranno oltre 16 milioni di italiani ad essere colpiti da un nuovo virus, che sembra innocuo ma è tutt’altro.
All’apparenza simile ai classici malanni stagionali, ha una natura più invasiva e richiede un’attenzione e prudenza che magari non riserveremmo ad altre infezioni.
Le dovute distinzioni
Secondo quanto riportato da Blitz Quotidiano e dal virologo Fabrizio Pregliasco, la stagione influenzale 2025-2026 si preannuncia particolarmente intensa, con un picco di contagi che potrebbe già verificarsi ad ottobre. Questo perché stanno circolando al medesimo tempo raffreddore, influenza stagionale e COVID-19. In particolare, i virus influenzali A/H3N2 e B/Victoria, i rinovirus, il virus respiratorio sinciziale e, soprattutto, il SARS-CoV-2 circoleranno con maggiore frequenza, coinvolgendo potenzialmente 16 milioni di italiani.
Secondo Pregliasco, un’influenza standard si presenta con esordio particolarmente brusco, febbre superiore ai 38°, tosse, mal di gola e dolori muscolari e senso di affaticamento. Un classico raffreddore è invece caratterizzato da sintomi più lievi e graduali, quali congestione nasale, tosse lieve e, talvolta, sintomi gastrointestinali. Invece, il COVID-19, come evidenziato da Blitz Quotidiano, è un virus “camaleontico“, in quanto è in grado di manifestarsi con un ampio spettro di sintomi che comprendono raucedine e forme respiratorie più gravi simili all’influenza. In questo senso, il SARS-CoV-2, ovvero la variante della malattia generale da COVID (e che circolerà maggiormente), può essere identificato, secondo quanto affermato anche dalla dottoressa Tecla Mastronuzzi, tramite tampone e trattato con antivirali come il Paxlovid.

Le precauzioni da mantenere
Come ricordato dagli esperti e da Blitz, in caso di febbre persistente è importante rivolgersi al medico di famiglia. Generalmente, il paracetamolo rimane il farmaco ideale per la febbre, mentre per raffreddore e congestioni sono utili soluzioni saline e vasocostrittori. Per le tossi con abbondante catarro, l’antibiotico potrebbe essere necessario, essendovi la possibilità di sovrainfezione batterica.
Va però specificato che gli antibiotici non sono efficaci contro infezioni virali; e, in caso di COVID o virus influenzali in pazienti fragili, è importante utilizzare farmaci antivirali o monoclonali prescritti dal medico entro i primi 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Raccomandata ulteriormente la vaccinazione contro il COVID, che potrebbe limitare la gravità delle infezioni soprattutto in pazienti anziani, immunodepressi e con patologie croniche.