Nuova TASSA sulla SOLITUDINE: pura follia, ma ora il silenzio si paga a peso d’oro | L’addebito invisibile fa infuriare: “È uno scherzo?”

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Solitudine

Uomo solo tassa solitudine (Canva foto) - www.statodonna.it

Una nuova tassa scatena polemiche: chi cerca silenzio potrebbe doverlo pagare sul conto, ma è tutto vero? La beffa per i single.

In certi momenti della giornata, entrare in un locale semivuoto può sembrare un privilegio raro. Il silenzio ovattato, l’assenza di chiasso e la possibilità di gustarsi un pasto in solitudine rappresentano per molti un piccolo lusso quotidiano. Eppure, ciò che fino a ieri era considerato un vantaggio gratuito, oggi potrebbe diventare un costo aggiuntivo non richiesto.

Negli ultimi anni, sempre più attività hanno introdotto supplementi insoliti sui conti, motivati da presunti servizi extra. Dalle posate eleganti al coperto panoramico, la creatività non è mai mancata. Tuttavia, ciò che emerge ora sfida ogni logica consueta, toccando una dimensione più astratta: la quiete, il vuoto, il tempo lento.

Chi frequenta ristoranti nelle ore meno affollate spesso lo fa per lavorare, leggere o semplicemente ritagliarsi uno spazio personale. Questo tipo di cliente è normalmente accolto con discrezione, se non con un certo favore. Ma cosa accadrebbe se invece la tranquillità ambientale iniziasse a essere monetizzata?

L’idea di dover pagare per stare in pace apre interrogativi su cosa oggi venga davvero considerato un servizio. La linea tra offerta e pretesa sembra sfumare, specialmente quando la trasparenza nei confronti del cliente viene meno. È in questo scenario che prende forma una vicenda destinata a far discutere.

Quando il silenzio ha un prezzo imprevisto

Secondo quanto riportato dal New York Post e ripreso da Il Fatto Quotidiano, un utente su Reddit ha raccontato di aver ricevuto una maggiorazione del 20% sul conto per un motivo del tutto inedito: “Quiet Time Surcharge”. Il ragazzo, rimasto quasi da solo nel locale, ha chiesto spiegazioni al cameriere, che ha risposto: Quando il ristorante è vuoto, è come se lo stessi vivendo tutto per te. È un po’ come un jet privato.

Il racconto ha generato reazioni immediate e indignate. Tra i commenti, c’è chi sottolinea che qualsiasi addebito non segnalato è illegale e chi afferma che si sarebbe rifiutato di pagare. La sorpresa, in effetti, non è tanto per il costo in sé, quanto per la mancanza di preavviso e per l’assurdità percepita del concetto.

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Mangiare da soli al ristorante (Canva foto) – www.statodonna.it

L’addebito invisibile che ha fatto infuriare il web

L’episodio è esploso per la sua componente surreale: pagare il silenzio. “Alla fine del pasto controllo il conto e vedo un extra del 20% pre-mancia con la dicitura ‘Quiet Time Surcharge’”, scrive l’utente, precisando di aver pensato si trattasse di uno scherzo. Ma il cameriere, seppur imbarazzato, ha confermato tutto.

Il fatto che il cliente non fosse stato avvisato in anticipo ha sollevato dubbi sulla legalità dell’operazione. Di solito i ristoranti fanno sconti nei momenti morti, non rincari, ha scritto un altro utente. La questione resta controversa e lascia una domanda sospesa: è davvero possibile che la solitudine abbia un costo ufficiale?