Se NON FAI QUESTE 3 MOSSE quando parli gli altri ti ignorano, ti sottovalutano e ti mettono da parte | Facci caso: così cambia tutto

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Uomo felice

Le mosse da fare per essere vincenti (Freepik Foto) - www.statodonna.it

Comunicare in modo efficace è una delle competenze più decisive nella vita personale e professionale.

Tuttavia, pochi si rendono conto di quanto sia complesso farlo davvero. Ogni parola che pronunciamo è accompagnata da toni, gesti, pause e micro-espressioni che influenzano la percezione degli altri più di quanto immaginiamo. Parlare bene, insomma, non basta: bisogna saper trasmettere il messaggio con autenticità e consapevolezza.

Molte persone credono che l’ascolto e l’autorevolezza dipendano solo dal contenuto del discorso, ma la scienza della comunicazione e la psicologia comportamentale dimostrano il contrario. L’efficacia di un dialogo dipende in gran parte da come il messaggio viene espresso: il tono, la postura e la gestione dei silenzi sono i veri indicatori di intelligenza emotiva e padronanza relazionale.

Chi possiede una forte intelligenza emotiva riesce a modulare il proprio modo di comunicare a seconda del contesto e dell’interlocutore. Si tratta di una forma di sensibilità applicata, che consente di trasmettere sicurezza, empatia e rispetto in modo naturale. In un mondo in cui l’attenzione è frammentata e la velocità domina le interazioni, saper comunicare con equilibrio diventa una competenza distintiva.

Come riportato da Costa dei Trabocchi MOB, tutte le persone con alta intelligenza emotiva condividono tre comportamenti specifici quando parlano con gli altri. Sono piccoli gesti, apparentemente invisibili, che però cambiano radicalmente la percezione dell’interlocutore e rendono la comunicazione più chiara, efficace e memorabile.

Le tre mosse che fanno ascoltare davvero

La prima mossa è la gestione consapevole dello sguardo. Lo sguardo diretto ma non invadente stabilisce una connessione immediata. Guardare l’altro negli occhi per alcuni secondi, poi distogliere con naturalezza, segnala sicurezza e rispetto reciproco. Al contrario, evitare il contatto visivo comunica chiusura o insicurezza.

La seconda mossa è l’uso intenzionale della pausa comunicativa. Parlare senza pause toglie spazio alla comprensione e genera tensione; inserire brevi silenzi strategici, invece, crea ritmo e fa percepire il contenuto come più autorevole. È durante le pause che l’ascoltatore assimila davvero il messaggio.

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Ecco cosa fare per essere vincenti (Freepik Foto) – www.statodonna.it

La potenza del tono e della coerenza emotiva

La terza mossa, sottolineata dallo stesso articolo, riguarda la modulazione del tono di voce. Cambiare ritmo, volume e intensità consente di trasmettere emozioni autentiche e rendere il discorso più vivo. Un tono monotono tende a spegnere l’attenzione, mentre una voce modulata riflette padronanza e presenza.

Applicare queste tre strategie — sguardo, pausa e tono — non significa recitare un copione, ma imparare a comunicare in modo intenzionale. È la base della comunicazione emotivamente intelligente, quella che unisce chiarezza, empatia e sicurezza. Come evidenzia Costa dei Trabocchi MOB, non servono tecniche complesse: bastano consapevolezza, pratica e ascolto attivo. In questo modo, ogni parola diventa più incisiva e ogni conversazione più efficace.