Multe da record a Milano: l’autovelox ora ti costa fino a 123 milioni | Colpa del nuovo Codice della Strada: è una macchina da guerra

A Milano multe salatissime, ecco come fare (Freepik Foto) - www.statodonna.it
Milano è una città in continuo movimento, con strade trafficate e una forte attenzione alla sicurezza stradale.
Negli ultimi mesi, alcune statistiche hanno attirato l’interesse dei cittadini e degli esperti. Le infrazioni e le sanzioni, soprattutto nelle grandi aree urbane, restano un tema molto sentito, sia per gli automobilisti sia per le amministrazioni locali che gestiscono il traffico e la sicurezza sulle strade.
Parlare di multe può suscitare sorprese, soprattutto quando si considerano numeri complessivi che rappresentano gli incassi annuali delle città. Dietro queste cifre, però, c’è un sistema articolato che combina sicurezza, regolamentazione e gestione economica. È importante comprendere che i dati non indicano singole sanzioni straordinarie, ma l’insieme delle entrate derivanti dalle violazioni del Codice della Strada e dai dispositivi di rilevazione della velocità.
Gli automobilisti si trovano così a confrontarsi con un quadro complesso: dispositivi automatici, autovelox e controlli regolari mirano a ridurre gli incidenti, ma generano anche introiti significativi per i comuni. Le cifre complessive possono sorprendere chi non conosce bene il funzionamento delle sanzioni e delle strumentazioni di rilevazione.
Il panorama nazionale mostra una grande varietà di situazioni: da piccoli comuni a città metropolitane, ogni territorio adotta strategie diverse nella gestione delle sanzioni stradali. Alcune regioni registrano incassi molto più alti, altre molto più bassi, e questa diversità rende interessante l’analisi dei dati recenti.
Milano e le entrate da sanzioni
Secondo il Codacons, nei primi nove mesi del 2025 Milano ha registrato entrate significative derivanti dalle multe stradali, posizionandosi al vertice della classifica nazionale. I dati indicano che la città ha raccolto complessivamente 123 milioni di euro da sanzioni, un totale che la rende la città italiana con il “tesoretto da autovelox” più alto. Va sottolineato che si tratta di un importo complessivo e non di una singola multa, come potrebbe far pensare il numero.
Il confronto con altre grandi città mostra differenze nette: Roma segue con 78,4 milioni, Firenze con 39,4 milioni, mentre in alcune regioni italiane i proventi risultano decisamente più contenuti. Nei piccoli comuni, ad esempio, gli incassi dalle multe variano da poche decine a poche centinaia di migliaia di euro, sottolineando la grande disparità territoriale. Il Codacons evidenzia come questo sistema sia diffuso e rappresenti una fonte significativa di entrate per tutte le amministrazioni italiane, indipendentemente dalle dimensioni del comune.

Nuove regole e prospettive future
Le modifiche introdotte dal nuovo Codice della Strada e le recenti normative sugli autovelox non hanno cambiato drasticamente gli introiti, rileva il Codacons. Alcune regioni hanno registrato aumenti, altre diminuzioni, ma nel complesso le multe continuano a rappresentare una fonte economica importante per le amministrazioni locali.
Con l’avvio del censimento nazionale degli autovelox, le amministrazioni che non comunicheranno correttamente i dati rischiano di dover spegnere i dispositivi entro fine novembre. Questa novità potrebbe avere effetti significativi sugli incassi futuri, modificando il quadro degli introiti derivanti dalle sanzioni. Il sistema resta quindi in evoluzione, con un delicato equilibrio tra sicurezza stradale e gestione economica che continua a stimolare il dibattito tra cittadini, esperti e amministratori locali.