WhatsApp ti osserva di nascosto, anche mentre dormi: l’algoritmo che legge i tuoi pensieri è già attivo | Dal 14/10 finisce la pacchia

Essere controllati su WhatsApp, ecco cosa succede (Freepik Foto) - www.statodonna.it
WhatsApp ti osserva di nascosto: cosa sta davvero accadendo?
Negli ultimi anni la sicurezza digitale è diventata una delle questioni più discusse a livello globale. Tra app di messaggistica, social network e piattaforme di posta elettronica, la tutela della privacy sembra un terreno sempre più fragile e conteso.
Gli utenti trascorrono ore ogni giorno sulle chat, spesso inconsapevoli delle tecnologie che operano dietro gli schermi. Ogni aggiornamento, ogni nuova normativa o algoritmo può potenzialmente modificare il modo in cui i dati vengono raccolti, analizzati o condivisi.
L’idea che i messaggi privati possano essere controllati da sistemi automatici, anche solo per finalità di sicurezza, genera inevitabilmente interrogativi. La linea tra protezione collettiva e sorveglianza è sottile e, quando si parla di comunicazioni personali, le implicazioni diventano enormi.
È in questo contesto che si inserisce un dibattito europeo destinato a segnare un punto di svolta nel rapporto tra privacy e sicurezza digitale, coinvolgendo piattaforme come WhatsApp, Telegram e persino i servizi di posta elettronica.
Un voto che può cambiare tutto
Il prossimo 14 ottobre, l’Unione Europea voterà sul cosiddetto Chat Control, un regolamento destinato a ridefinire il modo in cui i messaggi online vengono monitorati. La proposta, denominata Child Sexual Abuse Regulation (CSAR), prevede l’obbligo per le piattaforme digitali di scansionare i contenuti scambiati dagli utenti, con l’obiettivo dichiarato di individuare e contrastare la diffusione di materiale pedopornografico.
Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola e confermato dal documento ufficiale della Commissione Europea, il sistema si baserebbe su algoritmi di intelligenza artificiale in grado di analizzare testi e immagini. Se un contenuto venisse considerato sospetto, la piattaforma sarebbe tenuta a segnalarlo automaticamente alle autorità competenti. Una misura che, se approvata, inciderebbe sulla privacy di oltre 450 milioni di cittadini europei, al punto che le proprie chat potrebbero essere sotto osservazione in qualsiasi momento, anche di notte.

Tra sicurezza e diritto alla riservatezza
La proposta ha già sollevato forti polemiche. Centinaia di esperti e associazioni per i diritti digitali temono che l’iniziativa possa trasformarsi in una forma di sorveglianza di massa. Secondo gli oppositori, tra cui numerosi scienziati e società tecnologiche come Signal e Meta, l’introduzione del Chat Control metterebbe a rischio la crittografia end-to-end, pilastro fondamentale della comunicazione privata.
Il servizio legale del Consiglio dell’Unione Europea ha espresso perplessità, definendo il regolamento “un controllo generale e indiscriminato” applicato a tutti gli utenti, indipendentemente da qualsiasi sospetto di reato. Molti temono che, pur nascendo con finalità legittime, il provvedimento apra la porta a un monitoraggio continuo e potenzialmente invasivo, capace di alterare in modo profondo il concetto stesso di privacy online.