Shopping online, questi prodotti sono illegali | Da oggi scatta la TOLLERANZA ZERO per questo tipo di acquisti: ecco cosa rischi

Shopping online e pericoli (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Acquistare questi oggetti online può sembrare innocuo, ma nasconde rischi legali seri: le autorità non perdonano.
Comprare su internet ormai è una cosa che facciamo tutti, quasi senza pensarci. Basta un clic e qualsiasi oggetto arriva direttamente a casa. Ma in mezzo a offerte irresistibili e oggetti curiosi, ci sono anche delle vere e proprie trappole. Sì, perché a volte si rischia di acquistare cose che… ehm, diciamo così, non dovrebbero proprio stare in vendita.
Il problema è che spesso chi compra non si pone troppe domande. Vede qualcosa, il prezzo sembra buono, e zac — acquisto fatto. Ma fermarsi a riflettere un attimo in più può davvero fare la differenza. Perché certi oggetti, per quanto affascinanti, potrebbero nascondere delle insidie.
E il bello — cioè il brutto — è che tutto questo succede anche sulle piattaforme più note. Quelle che usiamo ogni giorno e che sembrano sicure. Il confine tra “affare” e “guaio” a volte è sottile. Anzi, invisibile. E anche chi compra in buona fede può trovarsi nei guai, se non fa attenzione alla provenienza di quello che acquista.
L’Italia, tra l’altro, ha leggi molto precise su certi tipi di beni. Solo che non tutti lo sanno — o fanno finta di non saperlo. Così si finisce per comprare cose che, legalmente, non possono nemmeno stare in una casa privata. E quando arriva il momento di spiegare da dove provengono… beh, le scuse non bastano.
Quando cliccare “compra ora” può diventare un problema
Negli ultimi anni i carabinieri del reparto che si occupa della tutela dei beni culturali hanno iniziato a sorvegliare anche il mondo online. Solo nel 2024 hanno passato al setaccio quasi 700 siti, compresi social e piattaforme di vendita, da cui sono poi partite operazioni che hanno portato al recupero di migliaia di oggetti antichi.
E non parliamo solo di dipinti o statue: monete, vasi, libri antichissimi, persino fossili. Tutta roba che dovrebbe essere in musei o biblioteche, e invece si trovava in vendita come se niente fosse. Il punto è che in Italia non puoi avere in casa certi reperti se non puoi dimostrare, carta alla mano, che sono stati acquistati legalmente.

La linea dura è iniziata, e il rischio è grosso
Anche le piattaforme più importanti hanno una politica di tolleranza zero per questo tipo di vendite — e anche per chi compra. Come riporta il Post, basta che un oggetto sia stato trovato durante uno scavo (anche per sbaglio) dopo il 1909 perché appartenga allo Stato. Stop. Fine della storia. Non si può vendere, né comprare. Le piattaforme come eBay e Catawiki hanno cominciato ad attrezzarsi, chiedendo documenti e certificazioni prima di accettare un annuncio. Ma il mercato, in realtà, continua a girare. E sotto sotto, gira anche tutto un sistema di trucchetti e falsificazioni: oggetti spacciati per “autentici”, finte collezioni private, vendite che sembrano regolari ma non lo sono affatto.
Chi compra — anche solo per curiosità o per fare un regalo — rischia grosso. Gli oggetti potrebbero essere stati rubati, falsificati o messi in vendita in modo tutt’altro che legale. Si parla di fino a tre anni di carcere, multe salate e confisca dell’oggetto. Serena Epifani, archeologa ed esperta del settore, è chiara: se proprio vuoi avere in casa qualcosa di antico, devi pretendere tutti i documenti. Meglio ancora se lo fai controllare da un avvocato. Perché nel dubbio, la legge non perdona.
