Disoccupati, scatta il TRAPPOLONE del Governo: addio a Naspi, Dis-Coll e Iscro | Basta una risposta sbagliata e si perde l’assegno

Uomo piange (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Tra vincoli sempre più rigidi e controlli digitali, ottenere e mantenere un sussidio diventa ogni giorno più complesso.
Quando si perde il lavoro, oltre alla preoccupazione per il futuro, c’è anche quella per il presente: come si va avanti senza uno stipendio? Da anni esistono strumenti che provano a dare una risposta – Naspi, Dis-Coll, Iscro – cioè le indennità che permettono, almeno per un po’, di tirare avanti.
Ma proprio su questi meccanismi, che dovrebbero proteggere i più fragili, si sta aprendo una nuova fase, decisamente più rigida. E non per tutti sarà facile adattarsi. Negli ultimi tempi è diventato sempre più complicato capire cosa bisogna fare per non perdere questi aiuti.
Basta un clic mancato o una risposta “sbagliata” e si rischia grosso. I lavoratori che si trovano senza impiego sono spesso già in difficoltà, e dover seguire istruzioni complicate o affrontare piattaforme poco intuitive non aiuta.
Il problema è che, oggi, il margine di errore è sempre più stretto, e le conseguenze possono essere immediate. Nel frattempo, lo Stato ha cominciato a usare nuovi strumenti per gestire tutto questo. Non si parla più solo di sportelli e documenti da firmare: ora ci sono piattaforme digitali, sistemi di tracciamento e incroci di dati.
Un sistema che osserva tutto
Tutto viene controllato, verificato, segnalato. L’obiettivo è fare ordine, ma c’è chi teme che in questo processo si finisca per schiacciare chi è già ai margini, magari solo per non aver capito bene un passaggio o per aver saltato un accesso online.
E poi, diciamocelo: l’idea che il sostegno economico sia “condizionato” a certi comportamenti fa discutere. Per qualcuno è giusto così, perché “se ti aiutano, devi darti da fare”. Per altri, invece, non si può trattare un disoccupato come un colpevole. Il rischio è che si sposti il peso tutto su chi riceve, senza guardare abbastanza al contesto in cui si trova.

Attenzione ai dettagli
Nella bozza del nuovo decreto “Misure urgenti per la tutela della salute e sicurezza e le politiche sociali”, che dovrebbe arrivare al Consiglio dei Ministri, c’è una novità che sta facendo parecchio rumore. Come riporta anche Open, il Governo vorrebbe usare il Siisl – un portale già attivo per far incontrare domanda e offerta di lavoro – in modo più… come dire, “attivo”. Chi riceve Naspi, Dis-Coll o Iscro sarebbe monitorato, e ogni scelta (o non-scelta) verrebbe registrata. Se arriva un’offerta di lavoro e non la si accetta, beh, la cosa non passerebbe inosservata. Funzionerebbe così: se l’impiego proposto è simile a quello precedente, con sede entro 20 chilometri, e il candidato non risponde o dice no, scatta la segnalazione. Il Siisl diventerebbe quindi una sorta di “occhio digitale” sul comportamento di chi riceve i sussidi.
Sempre nella bozza, si legge che basterebbero due rifiuti “concessi” per restare al sicuro. Ma alla terza occasione, si perderebbe tutto: niente più indennità. E non è solo questione di offerte di lavoro. Anche non firmare il CV digitale in tempo, ignorare il patto di attivazione o saltare una convocazione al centro per l’impiego potrebbe far scattare una decurtazione, se non addirittura la decadenza totale dell’assegno. Le nuove regole – ancora non ufficiali, lo ricordiamo – riguarderebbero ogni categoria di beneficiari: dai dipendenti ai collaboratori, fino agli autonomi iscritti alla gestione separata. Sempre secondo la bozza, dal 2026 tutto passerebbe attraverso il Siisl, anche per i datori di lavoro, che dovrebbero caricare lì le loro offerte. Tutto verrebbe verificato e controllato.
