Una stangata su di loro (canva.com) - www.statodonna.it
Rincari ed inflazione: da adesso nel mirino vi sono anche i pacchetti di sigarette elettroniche. Non c’è scampo.
Parlando di inflazione, potrebbe sembravi solo l’ennesima mazzata. Ma prima di addentrarci nel tema, riportiamo ancora una volta alcuni numeri sulle sigarette.
Il consumo di tabacco nell’UE interessa circa un quarto dei soggetti oltre i 15 anni. In base ai dati Eurostat, il 24% dei cittadini dell’Unione fuma.
Gli uomini fumano più delle donne (28% contro 21%). In base alle statistiche, il consumo medio quotidiano di sigarette è di circa 14 unità al giorno.
In Italia, secondo l’ISS, le persone che fumano sigarette elettroniche costituiscono circa il 3,3% della popolazione adulta, con un ulteriore 5% di utilizzatori sporadici.
Ed è proprio qui che arriva il “bello”. In base all’analisi di Leggo.it, nel prossimo documento della Legge di Bilancio 2026 il governo avrebbe confermato l’aumento delle imposte sui prodotti del tabacco. Come indicato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il processo si svolgerà in modo graduale e controllato, per evitare di influenzare in modo eccessivo i consumatori, almeno in teoria.
Tuttavia, come spesso avviene in quest’ambito, il termine graduale è spesso “sottile” (per usare eufemismi). Secondo Leggo, ad esempio, per i sigaretti l’imposta aumenterà da 37 a 47 euro al chilo nel 2026, con incrementi di 2 euro per ognuno degli anni successivi; il tabacco trinciato vedrà un aumento da 148,50 a 161,50 euro al chilo, con ulteriori incrementi fino a 169,50 euro nel 2028. In termini pratici, questo comporterà un costo supplementare di circa 40 centesimi per un pacchetto da 30 grammi a partire dal 2026.
Nello specifico del nostro articolo, l’adeguamento per prodotti quali sigarette elettroniche e tabacchi riscaldati (ad esempio, le Iqos), avverrà più lentamente, raggiungendo il 42% partendo dall’attuale 39,5% entro il 2028, al fine di non esercitare un impatto fiscale eccessivo su un mercato in fase di sviluppo. Anche i liquidi per il vaping risentiranno di un aumento della tassazione: passeranno dal 16% al 22% per quelli che contengono nicotina e dal 13% al 17% per quelli “nicotine free”.
Inoltre, si prevede un incremento di circa 5 centesimi per ogni pacchetto di sigarette normali già a partire dal 1 gennaio 2026. La tendenza continuerà anche nel 2027, con un’aggiunta di 7 centesimi, e nel 2028 si attuerà un ulteriore aumento di 6 centesimi, comportando un incremento complessivo di circa 18 centesimi in un periodo di tre anni. Si tratta di un incremento descritto come “a piccoli passi”, che, secondo il Governo, dovrebbe regalare sulla carta tempo utile ai produttori e ai venditori per adattare i loro prezzi. Tuttavia, è sempre il consumatore a pagarne il prezzo più alto.
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