“centonove/novantasei”, a Foggia la bottega che vende prodotti liberati dalle mafie
Foggia – «Il forno è la mia vita. Era il mio sogno lavorare sin da quando ero piccolo. È un anno che lavoro nel forno Briciole di Bontà di San Marco la Catola.
Nel forno realizziamo taralli, biscotti, pane. Io vado tutti i giorni, mentre altri ragazzi di Casa per la Vita Brecciolosa vengono due volte al mese a dare una mano».
Antonio Cappa ha raccontato la sua storia che parla di inclusione sociale e lavorativa. E lo ha fatto in occasione del primo compleanno di “centonove/novantasei”, la bottega che a Foggia in piazza Cavour 3 vende prodotti liberati dalle mafie, etici e solidali.
Come i taralli dolci e salati “Volìo” realizzati da Antonio Cappa, Gerardo e gli altri ospiti della struttura socio-residenziale per persone con problematiche psichiatriche, protagonisti di uno dei momenti di animazione organizzati in questo fine settimana per festeggiare il primo compleanno di “centonove/novantasei”.
Un compleanno reso speciale anche dalla presentazione «di vari tipi di pasta, come rigatoni, fusilli, penne rigate, calamarata, realizzati a marchio “centonove/novantasei” e dei pomodori secchi sott’olio, peperoni grigliati sott’olio e la passata di pomodoro – spiega il bottegaio Vincenzo De Filippo – .
La Bottega con questo nuova azione culturale ribadisce gli obiettivi del suo cammino: essere un polo culturale in cui realizzare eventi come presentazioni di libri, di azioni di antimafia, di laboratori per bambini e allo stesso tempo essere un punto vendita di prodotti realizzati da associazioni e cooperative impegnate sui temi della giustizia sociale, dell’inclusione lavorativa e delle produzioni solidali.
Il bilancio del primo anno di attività è più che positivo, la speranza era di vedere affatto da parte delal città e lo abbiamo trovato, abbiamo sentito il calore e la vicinanza dei cittadini che ci hanno sostenuto».
La due giorni, quindi, è stata anche l’occasione per conoscere meglio le storie di alcuni prodotti esposti tra gli scaffali.
Il lavoro e la sua funzione educativa e di reinserimento sociale, per esempio, è alla base della Pasticceria Giotto, che nel carcere di Padova impegna 40 detenuti nella realizzazione di dolci artigianali.
A raccontare questa importante esperienza è stata Laura Teruzzi, responsabile commerciale.
«Nasce come progetto di rieducazione dei detenuti attraverso il lavoro. Chi viene coinvolto in questo percorso esce con una consapevolezza che non aveva prima, con nuove competenze, ricevendo uno stipendio e potendo così sostenere anche la sua famiglia. E una volta scontata la pena sa che potrà ricominciare in legalità, con possibilità di trovare reali occasioni occupazionali.
Per chi segue un progetto come il nostro la recidiva si abbassa al 5%».
“centonove/novantasei” è un avamposto di cultura e sapori promosso dal consorzio di cooperative sociali Oltre, che sin dal nome vuole raccontare l’importanza e l’efficacia della legge 109/96, la normativa che consente la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali favorendone il riutilizzo pubblico e sociale. Beni, terreni, immobili che attraverso le attività di agricoltura generano un cambiamento delle persone e dei territori coinvolti, favorendo anche l’inserimento lavorativo di quanti provengono da situazioni di fragilità.