Ultim’ora, “Italiani dovete stare a casa vostra”: Vietate le vacanze | Partita già la denuncia

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Vietato viaggiare (Canva foto) - www.statodonna.it

“Italiani, restate a casa vostra”: le vacanze diventano un lusso per molte famiglie, i numeri sono preoccupanti.

Con l’arrivo dell’estate, le immagini delle spiagge affollate e dei borghi di montagna trasformati in rifugi temporanei sembrano suggerire un Paese in partenza. Eppure, dietro questa rappresentazione patinata, esiste una realtà che non trova spazio nei racconti da cartolina. Una parte consistente della popolazione italiana, soprattutto famiglie con figli, resta a casa. Non per scelta, ma per necessità.

La disparità nell’accesso al tempo libero estivo si manifesta in modo netto proprio quando le scuole chiudono e si apre la stagione delle ferie. Le conversazioni tra colleghi e amici ruotano spesso intorno a destinazioni, prenotazioni e itinerari. Ma per molti, queste chiacchiere sono un rumore di fondo, una sorta di eco lontana da cui si sentono esclusi.

Ci sono genitori che, pur volendo offrire un’esperienza diversa ai propri figli, devono fare i conti con il bilancio familiare. Anche una settimana fuori porta può rappresentare un ostacolo economico insormontabile. In alcune case, l’unico programma possibile è restare nel quartiere, magari tentando di accedere a un centro estivo, se disponibile e se accessibile in termini di costi.

Questo scenario non è nuovo, ma i dati più recenti lo rendono ancora più evidente. L’idea che le vacanze siano un diritto universale viene smentita anno dopo anno da numeri e percentuali che parlano chiaro.

Dati allarmanti sull’accesso alle vacanze

Secondo quanto riportato da Openpolis e Save the Children, nel 2022 una famiglia con bambini su tre non è riuscita a permettersi nemmeno una settimana di ferie. Nello specifico, il 30% dei nuclei con uno o due figli ha dovuto rinunciare alle vacanze, una cifra che sale al 45% tra le famiglie numerose. Anche tra chi avrebbe voluto partecipare a centri estivi o attività alternative, le possibilità sono state molto limitate.

Nel rapporto “L’estate è arrivata… e i bambini?” emerge che solo il 38,7% dei minori tra 0 e 15 anni ha potuto fare una vacanza lontano dalla città per più di quattro notti. Il dato cala drammaticamente nel Mezzogiorno: in Calabria, ad esempio, solo il 6,7% dei minori ha avuto questa opportunità. Come evidenziato da Il Fatto Quotidiano, il problema si aggrava anche per via dei costi crescenti dei centri estivi, che in molte città italiane raggiungono cifre proibitive.

Vacanza
Famiglia in vacanza (Canva foto) – www.statodonna.it

L’altra faccia dell’estate italiana

Quello che per molti è sinonimo di leggerezza, per altri diventa un periodo di esclusione sociale silenziosa. Restare in città, senza alternative strutturate e accessibili, significa per molti bambini e adolescenti passare settimane intere in ambienti poco stimolanti, spesso privi di spazi verdi o attività ricreative.

Questo divario esperienziale ha un impatto concreto anche sul piano educativo e relazionale, contribuendo a una disuguaglianza che non si arresta nei mesi estivi.