Manfredonia, ora il Titanic guarda verso il golfo e non è male…
Stato Donna, 11 novembre 2022. Ma dove sta il Titanic? L’hanno spostato dal fossato del castello di Manfredonia- come indicato dalla Sovrintendenza di Foggia- e ora guarda verso il mare. Le foto ad effetto di Matteo Nuzziello lo immortalano nel suo modello in scala. La nave più famosa della storia, divenuta attrazione natalizia nel quadro di “Luci del Golfo”, che l’associazione “Io sono partita Iva” ha dovuto spostare, ha scatenato le reazioni dei cittadini, non solo a Manfredonia ma in tutta la Provincia. Fa parlare di sé, e già questo è un risultato, se non fosse passata al vaglio, e bocciata nella sua collocazione, dall’intervento degli esperti.
Il Titanic- perché è anche una questione di verbi- è “approdato” in piazza Maestri d’Ascia o è “affondato” in blocco con l’iniziativa infelice di piazzarlo in zona non appropriata? I commenti social spaziano dal “ma che scelta infelice quella del Titanic, porta pure sfiga” al “non tutti i cambi vengono per nuocere” nel senso che vicino al mare “è ancora più bello”.
Nelle molteplici implicazioni del “colpito e affondato”, si conquista spazio anche l’interpretazione sociale: “Penso ai compaesani che ogni mattina si svegliano con l’ansia delle bollette di questo mese, se si riuscirà a pagarle, oppure se si dovrà chiedere un prestito a un parente o mettere mano ai risparmi”, si lamenta un cittadino su facebook dalla periferia di Manfredonia mentre prende atto, amareggiato, che il tema su cui si dibatte è la nave natalizia.
Vero è che le luminarie si portano dietro, quest’anno specialmente, il caro energia e le difficoltà dei comuni sulle spese di elettricità ma, sebbene con qualche doppio salto, nessuno rinuncerà a vivere e a far vivere il Natale classico. Certo però il Titanic è di per sé qualcosa di grandioso, evoca una lunga storia, da quando si è inabissato nell’Atlantico nel 1912 qualcuno ha dedicato tutta la sua vita a cercarne lo scheletro.
Si salvarono 700 persone, ne morirono 1500, l’iceberg allora era un enorme blocco di ghiaccio, nella sua versione manfredoniana lo “scoglio” più o meno politicamente mortale – lo scriviamo perché di questi parallelismi in salsa natalizia abbiamo letto nei commenti e in alcuni post social- sarebbe l’intervento degli esperti, dunque il suo dover ripiegare verso altri lidi, e quello dell’opposizione in consiglio comunale.
Si piazza ai primi posti infatti, nella critica alla luminaria, quella politica, limpidamente espressa dal consigliere Gaetano Prencipe il 24 ottobre scorso, prima ancora che se ne decidesse l’accensione a ridosso della tragedia dell’elicottero, di fronte a una Capitanata annichilita. La consigliera Maria Teresa Valente sintetizza che “non c’è nemmeno più gusto a essere opposizione quando la maggioranza fa tutto da sola”. Nel caso dell’allestimento roboante, si inabissa con due manovre sbagliate, e questo è il vero nodo politico.
Si annoverano anche dubbi sul tipo di prodotto esposto: “Il Titanic che c’entra con il Natale?”, si chiede qualcuno. Si ammettono più facilmente principesse, scoiattoli, orsi, cocchi di Cenerontola, balene delle fiabe, ma questo Titanic…
Sul versante, invece, del fato, sfortuna, fortuna, sfiga legati al Titanic e al suo nome “tragicamente evocativo” siamo dubbiosi. Quella dell’esplorazione del Titanic è ancora una meravigliosa e avvincente avventura. Basti pensare che a maggio del prossimo anno partiranno, da un porto del Canada, dei sub per ispezionare il relitto. Il prezzo del biglietto sarà di 250mila euro per un’immersione a 3.800 metri sotto il livello del mare, dove giace come un mito scomparso troppo presto, oggetto di pellegrinaggio subacqueo.
Il film del 1997, anche quello ripeschiamo dalla memoria quando sentiamo parlare del Titanic, la voce narrante, il bacio di Jack e Rose sulla prua, la colonna sonora. A noi viene in mente un altro particolare. Era una delle costruzioni navali più all’avanguardia del tempo costruito a tempo di record, 3 anni, quando vediamo spesso decennali incompiute intorno a noi, che siano palazzi, palazzetti, teatri, parcheggi, giardini.
No, il Titanic non porta sfortuna. Volendo può essere il simbolo della precisione tecnica che impatta contro il destino, ma pur sempre qualcosa di geniale per i posteri.